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    Gli oggetti della Fiera

    La Grolla e la Coppa dell'Amicizia

    La Coppa dell'Amicizia è tra i simboli più noti della Valle d'Aosta. È una ciotola in legno decorata e tornita, spesso con fiori (come l'Edelweiss, la Stella Alpina, che abbellisce le Coppe dell'Amicizia in foto) e munita il più delle volte di 6 o 8 beccucci.

    La tradizione vuole che sia utilizzata per bere il caffè alla valdostana, seguendo un rito ben preciso. La Coppa dell'Amicizia passa di mano in mano in senso antiorario e ogni commensale beve da un beccuccio. Importante: mentre passa di mano non deve essere poggiata!

    La Coppa è spesso confusa con la Grolla, che invece è un calice in legno, munito di tappo, anch'esso utilizzato un tempo per bere il Caffè alla Valdostana. Oggi la Grolla è un oggetto da collezione.

    La ricetta del caffè alla valdostana

    Ecco come si fa il caffè alla valdostana: al caffè lungo si unisce la grappa, la scorza di limone e la scorza d'arancio.

    Per gustarlo nella Coppa dell'Amicizia bisogna cospargere di zucchero l'orlo della coppa e bagnarlo con la grappa, poi dare fuoco e lasciare che lo zucchero si caramelli.

    I Sabots

    I sabots sono le tipiche calzature in legno della Valle d'Aosta, in particolar modo della zona della Val d'Ayas.

    Leggenda vuole che fossero le calzature che Sant'Orso regalava ai poveri.

    Questi zoccoli in legno erano gli scarponi di un tempo. Robusti, insospettabilmente comodi, caldi, erano le perfette calzature per agricoltori e allevatori.

    Ancora oggi sono presenti sui banchi della Fiera.

    Tatà

    Tatà e Cornailles

    I tatà sono i giocattoli di un tempo e sono delle riproduzioni di muli su quattro ruote. Quelli tipici sono realizzati in legno, oggi sui banchi della Fiera se ne trovano di tante forme, dimensioni, colori e anche di materiali diversi. Sono veri e propri oggetti da collezione.

    Anche le cornailles erano dei giocattori, ma più rudimentali. Si ricavano da semplici rami intagliati con il coltello per creare una forma che richiama i bovini, senza zampe ma con le corna. I bambini li usavano come gioco imitando i combattimenti tra bovine.

    Impegnarsi nella realizzazione delle cornailles era anche un modo per i ragazzi per acquisire praticità nell'uso del coltello per intagliare il legno come passatempo.

    Cornailles
    Tatà

    I Galletti


    I galletti sono il simbolo della Fiera di Sant'Orso.

    Nella Fiera se ne possono trovare di tutti i tipi: in versione minion, scolpiti con il coltello, con la tipica cresta rossa, di grandi dimensioni, colorati, persino scolpiti con la motosega. Alcuni banchetti sono quasi interamente dedicati a loro, in altri spuntano qua e là come se fossero dei portafortuna.

    Sono un oggetto da collezione e il tipico souvenir della Millenaria

    Scale

    Attrezzi agricoli - e non solo

    Oggi è un evento turistico, ma nei decenni e nei secoli passati gli oggetti portati alla Fiera erano quelli di uso quotidiano: scale, rastrelli, botti, mestoli e stoviglie in legno, sgabelli per mungere, ceste, attrezzi utili per fare formaggi e burro...
    Ceste

    Maschere in legno

    Le maschere sono tra le forme più antiche di arte e di espressione delle tradizioni. Questo vale anche per le maschere in legno che si possono trovare tra i banchetti della Fiera.

    Tronchi d'albero semplici trasformati in volti ricchi di storia.

    Quasi del tutto scomparse, negli ultimi anni stanno riprendendo il loro meritato posto tra le produzioni tipiche artigianali.

    I campanacci


    Campanacci
    I bastoni da passeggio

    bastoni da passeggio

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    Fieradisantorso.it - Rivista digitale dell'artigianato valdostano
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    Registrazione Tribunale di Aosta N° 01/05 del 21 Gennaio 2005
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