Oltre mille artigiani provenienti da tutta la Valle d'Aosta si ritrovano nel centro storico di Aosta per esporre le loro opere sui banchetti allestiti all'aperto lungo le vie pedonali.
Ospita le imprese nell'ambito della Fiera di Sant'Orso di Aosta e gli spazi dei maestri artigiani. Negli stand aperti in piazza Chanoux è possibile trovare oggetti di ogni genere: mobili, sculture, complementi d'arredo, curiosità, suppellettili, tessuti e molto altro. I materiali rispettano anch'essi la tradizione: legno principalmente, ma anche pietra, rame, ferro e così via.
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Ospita in piazza Plouves le aziende del settore agroalimentare della Valle d'Aosta che propongono le specialità della Valle d'Aosta. Tante le categorie rappresentate: i formaggi ed i prodotti lattiero-caseari in genere, le carni, i salumi, gli affettati, i prodotti dolciari e da forno e poi mieli, marmellate, frutta, verdura e naturalmente vini e liquori.
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Il centro di Aosta si anima per la Veillà. Nel dialetto valdostano, il patois, "Veillà" vuol dire "veglia". E' una festa che potremmo definire autogestita: dalle 19 del 30 Gennaio in poi passeggiando nelle vie si possono incontrare cori che improvvisano mini concerti e gruppi folkoristici che si esibiscono in brevi spettacoli mentre ci si scalda sorseggiando del vin brulé o del brodo caldo. E' anche possibile visitare le "crotte", le cantine del borgo che i residenti aprono per l'occasione proponendo musica, momenti conviviali e degustazioni di salumi ed altri prodotti tipici.
Nelle strade cittadine si ripete ogni anno un evento che mette in luce i frutti del lavoro artigianale valdostano: è la Fiera di Sant'Orso di Aosta. Gli artigiani sono i protagonisti con le loro opere: sculture, oggetti torniti, opere di intaglio, intreccio.
Il legno è certamente il "re" della Fiera di Sant'Orso di Aosta, ma non mancano stupendi esempi di lavori in pietra ollare, ferro, rame, ceramica, vetro, tessuti e pizzi frutto delle capacità e della fantasia di artigiani e hobbisti.
L'anno 1000 è considerato l'anno "zero" della Fiera di Sant'Orso. La leggenda vuole che tutto abbia avuto inizio nell'area della Chiesa di Sant'Orso. Proprio di fronte alla Chiesa il Santo, vissuto prima del IX secolo, era solito distribuire ai poveri indumenti e "Sabot", le tipiche calzature in legno ancora oggi presenti in Fiera. Al giorno d'oggi è tutto il centro cittadino ad essere coinvolto nella manifestazione che si è trasformata in un grande momento di festa. Le due giornate rappresentano l'occasione per gli artigiani, i visitatori e gli appassionati di incontrarsi, fare quattro chiacchiere, scambiarsi idee e suggerimenti e di venire a contatto con un mondo fatto di gesti tramandati di generazione in generazione che vive e si evolve ancora oggi, nell'era del digitale.
La Fiera è anche musica e folklore, un'occasione per partecipare a degustazioni ed un'opportunità per assistere a dimostrazioni dal vivo.
Il simbolo della manifestazione è il Galletto ma sono tanti gli oggetti legati alla tradizione. I Sabot naturalmente, la Coppa dell'Amicizia e la Grolla, i giocattoli "Tatà" e poi gli oggetti di uso quotidiano fino a qualche decennio fa: rastrelli, cestini e gerle, botti.
Il ciondolo distintivo della Fiera è un ottimo souvernir e può essere acquistato al banchetto situato alla Porta Praetoria. Diverso in ogni edizione, rappresenta un attrezzo o strumento utilizzato dagli agricoltori e dagli allevatori.
Anche l'Asiv - Associazione scultori e intagliatori - propone un ciondolo in vendita al banco di via Conseil des Commis. I fondi raccolti vengono devoluti a favore di un'associazione di volontariato valdostana.